L’esperienza di Lia Gamberini a Bologna

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Trentadue anni ancora da compiere ma una grinta e una forza di volontà da vendere. Lia Gamberini, Geometra iscritta al Collegio di Bologna, è stata ribattezzata scherzosamente la ‘Referente Prodigio’ per la sua capacità di coinvolgere studenti e docenti nel progetto didattico promosso dalla Fondazione Geometri Italiani “Georientiamoci. Una rotta per l’orientamento”. La Geometra racconta come è stato possibile svolgere in appena cinque mesi 41 Laboratori nelle scuole del suo territorio.

Cosa può dirci del progetto “Georientiamoci”? “Tutto ha avuto inizio con una forte sensibilizzazione da parte del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati riguardo al calo delle iscrizioni agli istituti CAT. Per i ragazzi è sempre stato difficile scegliere il percorso di studi adeguato e spesso in terza media gli altri hanno già scelto per loro (docenti e genitori), per questo informare nelle seconde medie è vincente ed il mio Collegio di appartenenza ha condiviso e supportato attivamente l’iniziativa”.

Come è stata composta la squadra dei referenti e come vi siete mossi? “La squadra dei referenti è stata creata secondo una logica di suddivisione territoriale, è stato piacevole riscontrare molta disponibilità ed una numerosa adesione di colleghi che ringrazio. Mi sono occupata principalmente, insieme al collega Luca Dal Buono, di contattare le scuole per presentare il progetto “Georientiamoci. Una rotta per l’orientamento”, Prendere contatti con la persona “giusta” all’interno degli istituti comprensivi non è stato semplice, affinare una tecnica di organizzazione compatibile con la professione, nonché effettuare le chiamate in determinati momenti della giornata con la precisione dei 5 minuti ancora meno”.

Quali sono stati gli ostacoli più frequenti incontrati? “I docenti, finita l’ora di lezione sono sfuggenti, è risultato pertanto indispensabile la collaborazione da parte della segreteria scolastica che sa quali sono quei 5 minuti esatti in cui passano davanti al loro ufficio, riescono ad inoltrare la telefonata o scrivono un adeguato appunto (non scrivono tutto ciò che gli si dice ovviamente e pertanto occorre scegliere tre parole ad effetto). Dopo che si è riusciti a proporre il progetto, giustamente il responsabile dell’orientamento deve confrontarsi con il dirigente scolastico, perché avvenga tale procedura, sono stati essenziali più contatti di promemoria, sollecito e tanta comprensione”.

Pazienza e costanza sono quindi indispensabili. Ha qualche aneddoto da poter raccontare? “Già in seguito alle prime telefonate effettuate, anche grazie al corso di formazione sulla comunicazione promosso a Roma dalla Fondazione Geometri Italiani, un aiuto essenziale non solo per i rapporti con le scuole ma anche per la vita professionale di tutti i giorni e che personalmente ripeterei volentieri, si percepisce la totale indisponibilità a parlare dell’orientamento per le terze classi perché è già tutto programmato. Allora, sia alla segretaria che passa la chiamate (o illude che sarete ricontattati) e sia al responsabile dell’orientamento, occorre chiarire nella prima frase, in modo scandito, che il progetto è rivolto alle seconde classi. In merito all’aneddoto, una telefonata intercorsa direttamente con la dirigente scolastica stava per terminare dopo un minuto poiché era convinta che fosse una proposta per le terze medie. La dirigente scolastica era furiosa visto che la stavamo contattando a febbraio a programmazione avvenuta, è stata ripetuta la parola seconde classi per almeno tre volte prima che fosse disponibile ad ascoltarmi. Recepite le migliori intenzioni per le seconde classi e non le terze, la dirigente stessa si è resa ben disponibile ad organizzare i laboratori, era felicissima che venisse presentata finalmente una valida alternativa alle radicate proposte dei licei”.

Quindi è questo il consiglio che si sente di dare? Spiegare e far capire l’importanza dell’orientamento? “Sì. Alcuni docenti non conoscono la professione del geometra, tanto che in un laboratorio avevano fatto portare agli alunni il libro di geografia. Questi sono gli stessi docenti che indirizzeranno gli alunni agli istituti più consoni alle loro capacità. Una corretta informazione ed un corretto orientamento sono indispensabili! Allo stesso tempo, infine, i feedback ricevuti dagli insegnanti sono stati tutti positivi ed entusiasti ed alcuni ci hanno proposto di poter inserire i laboratori nei POF scolastici”.

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